Tv. Gli editori bannati dal DTT risorgeranno dalla HBBTV? In fase di sperimentazione un modello evoluto da www.newslinet.com

li effetti del refarming della banda 700 MHz potrebbero non essere poi così nefasti per gli esclusi che si metteranno in discussione sul piano tecnico, editoriale e commerciale.
Diversi fornitori di servizi di media audiovisivi esclusi dalle graduatorie degli idonei prima e da quelle degli utilmente collocati poi (insieme a qualche rinunciatario) nell’Area tecnica 18 (Sardegna), l’unica ad aver concluso l’intero ciclo istruttorio (anche se con alcune situazioni ancora in evoluzione giuridica), sarebbero rimasti favorevolmente colpiti dai primi test di riconversione sul modello HBBTV condotti.

Positivi riscontri della HBBTV

Abbiamo seguito alcuni FSMA in questo processo, dando loro la possibilità di continuare l’operatività sui televisori attraverso l’accesso al portale IP associato ad un LCN nazionale a due cifre diffuso su oltre il 90% del territorio italiano”, ci spiega Francesco Cirsone di Intecgroup, player molto impegnato nello sviluppo delle applicazioni della HBBTV. “I risultati sono stati molto interessanti: in breve sono state raggiunte e superate soglie molto elevate di utenti contemporanei, imponendo un progressivo upgrade fino al soddisfacimento della richiesta media. Ed anche i costi sono decisamente più contenuti di quelli del DTT areale“.

Nuovo modello editoriale della HBBTV

Chiaramente passare da una distribuzione geografica fortemente circoscritta ad una diffusione nazionale impone una revisione del modello editoriale, evolvendo da quello di tv locale al formato di tv tematica, rappresentativa di un territorio”, evidenzia Cirsone. “E ciò può anche costituire un business. Penso ad esempio alla promozione turistica, alla valorizzazione territoriale ed al raggiungimento di pubblico interessato fuori dai confini regionali“.

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Assist dal refarming… dei tv

“Inoltre, la sostituzione dei televisori, la diffusione delle connettività nelle case e l’accesso di massa ai servizi di streaming video on demand degli OTT (Netflix, Prime Video, Disney, ecc.) sta avvicinando anche l’utenza meno giovane alle smart tv, i cui ultimi modelli sono tutti dotati di standard HBBTV”, continua l’esponente di Intecgroup.

One click. O quasi

E accedere ad un bouquet da un tasto del telecomando è sicuramente un’enorme facilitazione. Decisamente più semplice che passare attraverso un’app su piattaforma OTT. Senza considerare che la qualità video è, nella maggior parte dei casi, decisamente superiore a quella del DTT”.

Rivoluzioni colorate

“Siamo all’inizio di un nuovo approccio alla HBBTV (che era nata per altri scopi, NB): in questi giorni inizieremo i test per lo sfruttamento sotto un diverso aspetto dei quattro tasti colorati del telecomando. Se tutto funzionerà come crediamo, si tratterà di una piccola rivoluzione metodologica”, interviene Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia, di cui Intecgroup è partner tecnologico. (E.G. per NL)